Era una mattina di primavera, una di quelle con un pizzico di rugiada che tarda ad andarsene.
Stavamo preparando il materiale per il torneo di Perugia rovistando tra le bandierine che delimitano l’area di meta e le casacche lasciate abbandonate vicino ai palloni sgonfi. E’ stato un movimento impercettibile, forse più il rumore ha suscitato l’interesse, fatto sta che da tutti quei panni sporchi e maleodoranti ecco spuntare una ciocca di peli, lunghi, molto lunghi e sembravano formare un tutt’uno con una folta barba che avvolgeva il viso di uno sconosciuto. Un passo indietro per la sorpresa ed uno avanti per capire chi fosse.
Il custode era già pronto a far roteare il corpulento mazzo di chiavi a mo’ di temibile dissuasore verso quel barbone quando lui si mette a dire con un filo di voce “avete visto la mia mamma?”. Il mazzo di chiavi smette di roteare, lo sbigottimento prende il posto della sorpresa ed il silenzio regna sovrano. “Ma chi sei?” gli chiedo, “Sono un giocatore dell’under 6” fa quello e prosegue “un giorno sono stato lasciato al campo e mi sono ritrovato tra gli oggetti smarriti”.
Ora Mario Rossi è tornato a giocare a rugby tra gli old, frequenta i corsi serali per recuperare le lezioni perse ma ogni tanto torna vicino a quell’ammasso di panni sporchi e scarpe seminuove per controllare che nessun altro bambino venga smarrito.
E’ stato proprio lui a darci l’idea di creare un luogo, come quello degli aereoporti dove la gente passa per ritrovare la propria valigia, ma di farlo anche virtuale su questo sito, dove poter guardare le foto di quello che viene lasciato in campo, negli spogliatoi. Il materiale lo terremo in un contenitore ma ogni tanto verrà svuotato ed i capi migliori regalati a chi ne ha bisogno senza che nessuno abbia a recriminare.
Puoi cercare i tuoi capi qui.